LEGALE: “DIRITTO E CIBO”
Cinzia Catrini è avvocato penalista specializzata in diritto e sicurezza alimentare.
“Il diritto a un cibo adeguato, sano e giusto è al centro dell’attenzione mondiale, ma non c’è bisogno che lo dica io; ebbene, in questo contesto ho pensato a un laboratorio di nutrizione per una scelta alimentare consapevole, ovvero una fucina di informazioni legali e nutrizionali per sensibilizzare sempre di più sia il pubblico dei consumatori-acquirenti e degli avventori dei locali pubblici che del personale addetto alla somministrazione di alimenti e dei piccoli, medi e grandi produttori.
Una rubrica che ha diversi canali – tra cui il Mercato Verde – con cui è cominciata una piacevole collaborazione che ci ha fatto sentire allineati sotto vari aspetti.
Cosa vorrei trasmettere?
- La prima informazione – fondamentale – è fare comprendere che giuridicamente il diritto al cibo è riconosciuto costituzionalmente sia dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, sia dalla quella che è conosciuta come “Carta di Milano” (https://it.wikipedia.org/wiki/Carta_di_Milano), secondo la quale “Il mancato accesso al cibo sano, sufficiente e nutriente, all’acqua pulita ed all’energia, viene considerata una violazione della dignità umana”. Un diritto che è quindi sinonimo di diritto alla salute, e da cui deriva l’importanza della sicurezza alimentare e le tematiche concernenti i concetti di food safety e food sicurity.
Il tema si ricollega alla necessità di un ritorno alle origini nella dieta. La preoccupazione più diffusa riguarda infatti la sicurezza alimentare dal momento che la globalizzazione dei mercati da un lato e lo sviluppo delle tecnologie di produzione, di conservazione e di commercializzazione dei prodotti alimentari dall’altro hanno rappresentato un netto e inevitabile cambiamento nell’approccio a tale rilevante e fondamentale tematica: quasi un profondo spartiacque da un contesto essenzialmente agricolo a un altro sempre più tecnologico e industriale.
- Il secondo aspetto è che acquistare prodotti sani e sicuri è una priorità per tutti noi, ma non sempre il consumatore è in grado di individuarli sugli scaffali, così come il commerciante non è detto che conosca esattamente le “regole” seguire per offrirli nel proprio negozio, e – risalendo la catena – persino il produttore (che sia industria o azienda agricola) non sempre conosce gli esatti parametri da rispettare nella produzione e la relativa etichettatura.
Invece proprio la scrittura e la lettura attenta e consapevole delle etichette e la supervisione dell’imballaggio dovrebbero fornire le informazioni necessarie a qualificare l’alimento. Del resto l’etichetta è la sua carta di identità, ecco perché è importante saperla redigere correttamente senza trarre in inganno con “fake” e “claims inutili” o non utilizzabili per legge, così come è importante imparare a leggerla e interpretarla correttamente. L’origine degli alimenti, per esempio, è sempre più spesso indicata in etichetta, e rappresenta un prezioso supporto per poter scegliere i prodotti migliori, valorizzando, per esempio, quelli italiani.
- Sicurezza alimentare e dieta sana sono la priorità per chi vuole fare una spesa consapevole e per chi propone i propri prodotti sul mercato, ma non sono le uniche esigenze: fare scelte sostenibili, che valorizzino la biodiversità dei prodotti e rispettino l’ambiente è un atto di responsabilità necessario, oggi più che mai. In questo contesto il laboratorio giuridico vuole proporre approfondimenti, pareri legali e consigli pratici per conoscere sempre più a fondo come produrre in modo responsabile ciò che poi mettiamo nel piatto: una vera e propria guida a tutti livelli, per poter produrre, vendere, somministrare e acquistare i nostri beni di consumo alimentare in modo sano, sicuro, sostenibile e “giusto”. Sì anche giusto, perché i “tentacoli” di caporalato e agromafie arrivano fino nel piatto. Lo confermano il rapporto agromafie, le cronache giornalistiche e i numerosi report indipendenti che puntano l’attenzione sulle condizioni di lavoro dei braccianti nei campi di tutta Italia, dal Sud al Nord. Senza dimenticare però l’altro lato della medaglia, che racconta una storia di tanti piccoli, medi e grandi produttori che ogni giorno si battono per rispettare i diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Valorizzare queste risorse è possibile, vedremo alcuni consigli utili per produrre in modo sostenibile e fare anche una spesa sostenibile, rispettosa dei braccianti e del pianeta.
Per questo è importante abituarsi a verificare non solo l’origine e valori nutrizionali di un alimento, ma anche le informazioni che troviamo a proposito del produttore. Talvolta è possibile trovare parte della sua storia o verificare se a quel prodotto è stato abbinato un tipo di certificazione come il “FairTrade” per il mercato equo e solidale, oppure il “Bollettino Etico e Sociale (SA8000)” che va a testimoniare un impegno extra-commerciale dell’azienda anche – appunto – in campo etico, in linea con la proposta Slow Food che in alternativa alle famose etichette a semaforo, da tempo propone l’introduzione di etichette narranti.
- Infine, ma per qualcuno potrebbe essere il primo aspetto, tutti sappiamo quanto sia importante una corretta alimentazione in termini di prevenzione dell’insorgere di molte patologie e in generale per raggiungere il giusto benessere psico-fisico. Ecco perché la scelta alimentare dei cibi al supermercato non deve essere casuale, ma è necessario essere informati. Se ci pensate bene il momento in cui inseriamo i cibi nel carrello è quello che determina la nostra salute; la scelta che compiamo in quell’istante sarà, del resto, quello che ci ritroveremo a casa, nella dispensa della cucina e che prima o poi finirà nel nostro corpo.
Ciò premesso, molti altri sono i temi che affronto e analizzo nelle mie consulenze a tutela e per conto del produttore, del negoziante, del ristoratore, dell’azienda e del consumatore. A ciò si aggiunga la indispensabile formazione di chi vende o acquista per poi somministrare determinati prodotti che dovrebbero vantare certe caratteristiche (ad esempio, forse non tutti sanno che non tutto il vino è vegano e anche la gelatina usata come addensante, ed ecco perché, per esempio, in questo secondo caso è molto più adeguata l’agar agar con tutte le sue proprietà). Ma avremo modo di approfondire nella rubrica della BIOInformAzione del Mercato Verde. Stay tuned!!”
CONTATTA Cinzia se:
– sei un consumatore consapevole dei tuoi diritti e lotti contri i cibi al veleno
– appartieni al mondo food in qualunque veste e desideri ottenere una consulenza legale pertinente la produzione, protocolli, procedure, sicurezza alimentare, etichettatura, vendita di alimenti o desideri formare il tuo personale o ancora comprendere come approcciare e risolvere i problemi quotidiani della tua attività che ti assillano legati a problematiche legali
– sei alla ricerca del benessere psico-fisico e desideri una consulenza per approcciare in modo consapevole un’alimentazione sana e naturale che possa donarti anche energia. Oltre a essere un avvocato, sono un’operatrice olistica a indirizzo nutrizionale e conosco bene il mondo alimentare non solo sotto l’aspetto legale.
Recapito telefonico: 02 49470484/55193785
E-mail: cinzia.catrini@studiocatrini.it
Cinzia Catrini è:
– avvocato penalista specializzato in diritto e sicurezza alimentare con Studio in Milano
– Operatore olistico ad indirizzo nutrizionale, riconosciuto SIAF specializzata nel Macro Method di Martin Halsey (diplomata cuoca alla Sana Gola)
Oltre all’attività di consulenza legale e nutrizionale, lo Studio di Cinzia Catrini svolge anche percorsi di formazione e informazione sia a singoli privati che gruppi o presso le aziende; organizza conferenze sui temi legati al food law e al food energy and prevention.