di Chiara Italia
Stiamo vivendo un periodo che presenta difficoltà un po’ a tutti livelli:
– sanitario, inutile dire perché,
– economico, per i pesanti effetti della pandemia sulla società,
– politico, perché i nostri politici non perdono occasione di scaricarsi le responsabilità e di accusarsi e screditarsi reciprocamente,
– scolastico, perché la scuola digitale poteva essere un’occasione per imparare uno strumento nuovo, ma per molti è stata solo una parentesi “da dimenticare”, pesata soprattutto sulle famiglie dei più piccoli. E ora la preoccupazione è più sul “come” che sul “cosa”.
– relazionale, perché il distanziamento fisico è stato associato e confuso col distanziamento sociale inasprendo le divisioni e abbassando il livello di tolleranza sociale;
– psicologico, perché sono aumentate le paure: del futuro, del contatto con gli altri, di un contagio che non abbiamo ben capito (di cui è responsabile anche la cattiva comunicazione dei media). Paure riversate spesso sui figli – “non toccare”, “metti la mascherina”, “lavati le mani” – con conseguenze che neanche possiamo immaginarci. Figli che… o soccombono o ci mandano a qual paese rifiutando anche le minime norme igieniche consigliate.
Di fronte a tale confusione e incertezza, c’è però una bella notizia: non possiamo stare qui con le mani in mano, ma vogliamo riappropriarci di quell’informazione che è stata soffocata dalla pandemia, e che ha perso l’attenzione di tutti.
E lo facciamo aprendo una nuova rubrica della BIOInformAZIONE – pagina del nostro sito che si occupa già di fare informazione – per parlare di un tema a noi caro, che neanche la pandemia può cancellare: il diritto al cibo consapevole, sostenibile e salutare. Perché, come dice Ilaria Capua, “anche una pandemia ha qualcosa da insegnarci: che, per esempio, dobbiamo modificare il nostro atteggiamento nei confronti della natura e della biodiversità, ponendoci come guardiani anziché invasori. (…) Se non vogliamo farci travolgere, insomma, dobbiamo considerare i segnali che questo evento storico sta facendo emergere, riflettendo sul dopo e ripensare il mondo”.
Con CINZIA CATRINI – avvocato penalista specializzata in diritto e sicurezza alimentare e anche operatrice olistica a indirizzo nutrizionale, riconosciuto SIAF, specializzata nel Macro Method di Martin Halsey.
Ecco alcune delle domande che frequentemente ci vengono poste e a cui vorremmo dare una risposta:
- quali sono le cinque cose che non devo dimenticare quando leggo un’etichetta?
- cos’è un claim salutistico o nutrizionale? Che valore ha?
- quasi i tranelli a cui bisogna stare attenti?
- come devo interpretare la data di scadenza?
- sono vegano: quale potrebbe essere una pubblicità ingannevole che nasconde degli ingredienti di origine animale? Come faccio a essere sicuro che un alimento sia vegano?
Mandate le vostre domande a info@ilmercatoverde.com!
CINZIA CATRINI
avvocato penalista specializzata in diritto e sicurezza alimentare e operatrice olistica a indirizzo nutrizionale, riconosciuto SIAF, specializzata nel Macro Method di Martin Halsey.